Salone Nautico 2012

di | 25 Ottobre 2012

Ha chiuso i battenti da poco il 52° Salone Nautico Internazionale.

Edizione sottotono della manifestazione a cui non hanno partecipato molti cantieri e aziende. Purtroppo l’intero settore ha risentito dalla tassa di stazionamento per gli onesti armatori che ancora mantengono la propria imbarcazione nelle marine italiane anziché croate, francesi, corse e quant’altro. Lo scenario attuale è di scarsa concorrenza per i cantieri e gli operatori che stanno resistendo alla crisi. In particolare il settore dei tender sembra che che continui a registrare ordini. Il colore arancio brillante la fa da padrone. Dai gadget agli stand, alle imbarcazioni, l’arancione è ovunque. Le prue dei motoscafi sono possibilmente con la prua dritta, una soluzione molto spesso criticata.

Fiart Sea-walker

(Nella foto il Fiart Sea-walker)

Sempre presenti i diportisti schiavi del mare, qualche curioso, donne abbronzatissime e la Guardia di Finanza.
Fuori dal Salone.
Civile manifestazione di fronte ai padiglioni della Fiera, andrebbe spiegato che la Nautica è una tradizione di tutti gli italiani come l’Industria dell’acciaio e l’industria dell’auto. Inoltre qualcuno dovrebbe spiegare come abbiamo fatto ad arrivare a pari merito col Ghana e la Macedonia nella classifica di «Corruption Perception Index» (CPI), visto che è possibile fare peggio.

Per quanto riguarda la necessità di parcheggi per le auto dei visitatori: la realizzazione dei parcheggi di interscambio era un punto in comune per i candidati sindaco a Genova nel 2012. Ma questo sarà l’argomento per una nuova notizia.

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